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Numero di uscita: 42 | mercoledì 9 gennaio 2013

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 Recensione

Some Kind of Fusion

Espresso - La Macabra Moka

a cura di Maurizio Griglio

Commistione di post-rock e musica tradizionale
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AGO 26 2011

Dopo un breve, troppo breve, periodo di ferie rieccomi con le consuete recensioni.
È la volta dei cuneesi La Makabra Moka con il loro demo “Espresso”.

Il disco si inserisce in un genere che a metà anni '90 sarebbe stato definito come post rock ma non solo, a distanza di una decade e mezzo, le influenza sono plurime e diversificate.
Abbiamo da un lato una forte connotazione rock (post, appunto) e dall'altro influenze della musica tradizionale di vario genere. Questa commistione non è certamente una novità, basti pensare a gruppi quali System of a Down, ma ci sono anche influenze stoner con vari richiami ai The Queens of the Stone Age.
Vediamo un po' più nel dettaglio. Il demo si apre con il suono di una caffettiera in ebollizione ad introdurre la opener Moka Cuka caratterizzata da un ritmo ska inframezzata da stacchi nervosi. Le due successive “Sistema di una moka” ed “Ossessione crociata” rappresentano sicuramente gli episodi più furiosi del disco, interessante in questo senso lo stacco di richiamo alle armonie gypsy di “Ossessione crociata”. Segue l'intricata “È come quando ci guardi dentro”, davvero bello l'arpeggio iniziale che funge anche da strofa. La chiusura del disco è affidata a “Elettrostimolante”, dai richiami assolutamente stoner. Un bel cantato deciso ed in linguamadre corona tutto il CD.
La produzione è buona seppur a parer mio si poteva realizzare una post produzione nel sound generale.
Nel complesso abbiamo davanti un discreto demo, i problemi principali di questa release sono essenzialmente due: l'estrema fusione di generi troppo diversi e la mancanza di melodie “forti”.
Creare un progetto, mi si lasci passare il termine, fusion non è di certo cosa facile, per questo motivo questo disco risulta un po' troppo difficile da seguire in certe sue parti, troppi cambi di genere in troppo poco tempo e sopratutto alcuni davvero ingiustificati (“È come ci guardi dentro” min 1:58, per fare un esempio). Questo difetto è realmente amplificato dalla mancanza di melodie portanti e forti.
Se il gruppo riuscirà ad ovviare a questi difetti sono sicuro che ci riserveranno delle gran belle sorprese dato che le qualità musicali le hanno eccome.


Da ascoltare: Ossessione crociata
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