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Numero di uscita: 42 | mercoledì 9 gennaio 2013

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 Recensione

Introspezioni musicali

Spessi Muri di Plastica - Huno
  • 3,5/5 stelle.
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  • 5

a cura di Maurizio Griglio

In anteprima all'uscita del disco, Be Urself ha ascoltato il disco. Ecco una personale considerazione
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In anteprima all'uscita del disco, Be Urself ha ascoltato il disco. Ecco una personale considerazione
OTT 25 2011

Sono assolutamente spiazzato dall'eterogeneità di questo ep, e non parlo di genere quanto di songwriting. Questo "Spessi Muri di Plastica" è infatti un insieme di idee assolutamente formidabili che però, in certi frangenti, si richiudono su se stesse, quasi in una forzata introspezione. Gli Huno propongono un post rock, a tratti noise, ricordando band quali Afterhours, in certi particolari i Verdena più oscuri, il tutto condito con un pizzico di synth, poco ma quel tanto che basta a donare originalità al tutto.
L'ep si apre con "Spessi muri di plastica" territorio pienamente rock, sound british. Questa prima traccia tuttavia non riesce a stupire salvo che per l'ottimo bridge, forse, un po' troppo dilatato. Con "Giorno Grigio" ci spostiamo in un ambiente più noise, ma anche qui lo stupore è ai minimi, troppo basso per poter considerare il brano più che uno riempitivo. Segue "Profonde Tracce" ottima song, intimista e coinvolgente. Qui il pianoforte la fa da padrone, sovrastato da una voce efficace e mai invandente. "Pioverà"... brano non particolarmente lungo dal punto di vista temporale ma di difficile ascolto, questa song fatica a partire, salvo nella parte finale con un cambio di rotta di arduo incastro. "In duello libero" lascia a bocca aperta, brano davvero efficace, ben strutturato, una potenziale hit. Qui le chitarre spadroneggiano, la voce rabbiosa, un'armonia crescente ed incalzante. Segue l'ottima ed ultima "Le mie mani", atmosfera rilassata, vagamente jazz, molto bella, efficace ed emozionante.
Un plauso va sicuramente alle lyrics davvero personali nonché alla loro ottima interpretazione. Esse sono infatti, studiate al millimetro sui brani che le sostengono. Cosa non da poco. Altro plauso deve andare alla produzione, una delle demo meglio registrate che mi sia capitato di ascltare. Tutto è al posto giusto, non vi sono conflitti di frequenza e l'impatto finale è davvero efficace.

Insomma questi Huno ci sanno fare, lo dimostrano alcune ottime song contenute nell'EP. In altre tendono invece a dilatare troppo, idee che per loro stessa natura, forse, sarebbe meglio non dilatare. Questioni di scelte, di opinioni e di vedute musicali, tutte assolutamente inopinabili.


Da ascoltare: In duello libero, Le mie mani
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