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Musica da "vedere"
Jon Gomm e Andrea Ceraso in concerto allo Spaccio per Condorito Reloaded
a cura di Lorena RamondaAnche se apparentemente sono due artisti diversi, c'è una cosa che accomuna Jon Gomm e Andrea Ceraso: non è sufficiente ascoltare la loro musica: non basta infatti sentirli, ma occorre "vederli" per cogliere l'intero spettacolo di questi due artisti, oserei dire, a 360 gradi.
Ierisera, 7 maggio, previo un sound check un pochino sfiancante di Jon (si è evinto che è un tipo preciso) è infatti stata una serata carica di verve, di risate e di mascelle caduche.
Sì, perché Jon Gomm, riportato in Italia dal pioniere Carlos che, con il suo Condorito errante non demorde e continua a proporre serate di qualità ricercata nella sua "rassegna" Condorito Reloaded, ha offerto un virtuoso spettacolo per chitarra, voce, battipenna, manico, cassa armonica, chiavette allentate e ristrette, raschiate sul ponte e intrecci di mani e dita rapidissimi.
Nulla della sua chitarra viene lasciato in pace, ma ogni parte del suo strumento, che accusa segni di logorio, più per lo sfruttamento folle che per gli anni che potrebbe avere, viene utilizzato per accompagnarsi e riempire ogni pezzo come se a suonare fossero non una, ma quattro persone. Bei pezzi, ritmati, coinvolgenti, ma anche lenti delicati che pur non danno tregua al ritmo forsennato delle dita di Jon sulla tastiera. Eppur, benché io abbia il disco e lo abbia ascoltato più volte continuo a sostenere che sia dieci volte meglio prendere e andarlo a sentire dal vivo quando, in occasioni come quella di ieri, ve n'è la possibilità.
Ad aprire, un sempre ansioso e carico di patemi di inadeguatezza, oserei dire del tutto INFONDATI, Andrea Ceraso, polistrumentista cuneese che ha, invece, messo in scena un simpatico spettacolo chitarra, voce e sketch coinvolgenti il pubblico tra urla, risate, improvvise facce serie e discorsi solenni.
Un vero uraganoche pur avendo suonato solo per, quelli che sono sembrati, una manciata di minuti, ha saputo riempire e scaldare la serata con il suo estro divertente e coinvolgente.
E in tutto ciò, vanno doverosamente ringraziati Carlos per l'organizzazione e la 33 giri per l'ospitalità allo Spaccio che, non solo credono ancora nella musica, ma si sbattono veramente in un sostegno alla cultura che ormai è quasi utopia.