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Nuovi Hacienda
Due nuove entrate e il cambio di nome
a cura di Lorena RamondaMeritava davvero la pena far suonare gli Hacienda al Nuvolari quest'anno anche se il lungo silenzio del gruppo poteva far intendere, per i più facili alle rapide conclusioni, che fosse in atto un lento tramonto di "carriera". In realtà qualcosa di simile è accaduto, ma non senza un obiettivo alle spalle. Infatti gli Hacienda stavano lavorando. Eccome. Tant'è che il concerto di martedì 21 giugno è stata l'occasione giusta per render nota finalmente la trasformazione, ciò che gli Hacienda hanno covato in questi mesi.
E gli spunti per capirlo sono molteplici, a partire dal numero dei componenti, che dal consueto numero tre sono ora passati a quattro con un cambio musicista al basso che vede, a sorpresa, una ragazza, Alessandra Barbero, prendere il posto di Giacomo Sansoldo, che ormai da quasi un anno aveva lasciato il gruppo, e l'aggiunta di un ulteriore chitarrista, il carismatico Andrea Ceraso a fianco di Giacomo Oro che alterna ora, a seconda dei pezzi, chitarra e pianoforte.
I nuovi Hacienda sono più grintosi, più aggressivi e coinvolgenti, e hanno saputo ben riempire lo spazio a loro lasciato sul palco.
Sottile la scelta di non voler esplicitamente annunciare il nuovo nome sotto il quale ora il gruppo girerà: hanno infatti lasciato fare tutto al disco-assaggio venduto simbolicamente ad 1€ a fine concerto contenente un pezzo, come anticipazione del prossimo disco in uscita. Sul disco nessuna info tranne il nome. E qual'è dunque allora la nuova identità? Il logo che resta l'ormai conosciuta H inclinata sull'asse in verticale, come a voler indicare che conservano l'anima, ma si rinnovano nel corpo. Ma non è difficile riconoscere ora, in quest'acca stilizzata, anche un numero: 1. H1. Ovvero Huno. Ed ecco svelati i nuovi Hacienda.
Fotografie gentilmente concesse da Daniele Giorgis